Caffé Espresso

Una tazzina di notizie finanziarie

20 luglio 2023 – Oggi vendite al dettaglio e produzione industriale dagli Usa.

La seduta di ieri ha visto i rendimenti euro risalire nel pomeriggio, dopo il significativo calo registrato nella scorsa settimana, in un mercato che si fa più cauto in attesa di nuovi dati e dei board Fed e Bce in programma la prossima settimana.

Guardando ai prezzi sui mercati dei derivati, gli operatori si aspettano che i tassi raggiungano un picco di circa il 3,91% a dicembre dall’attuale 3,50%, in calo rispetto al 4% della scorsa settimana, stante anche il rallentamento dell’inflazione – a livello generale e core – certificato dalla lettura finale Eurostat di giugno diffusa ieri.

Stando all’ultimo sondaggio Reuters pubblicato stanotte, è unanime il consenso tra gli economisti riguardo alla stretta di luglio, mentre sono 40 su 75 – in decisa crescita rispetto al poll del mese scorso – quelli che vedono un altro incremento di pari entità a settembre.

Secondo i 106 economisti interpellati da Reuters, il 26 luglio la Federal Reserve aumenterà il tasso d’interesse overnight di riferimento di 25 punti base, portandolo al 5,25%-5,50%, mentre la maggioranza continua a sostenere che si tratterà dell’ultimo aumento dell’attuale ciclo di inasprimento.

Un’economia resiliente e un tasso di disoccupazione storicamente basso, a più di un anno dall’inizio di una delle campagne di irrigidimento più aggressive della storia della banca centrale statunitense, hanno ripetutamente confuso analisti e investitori.

L’inflazione è in calo, con l’indice dei prezzi al consumo che è sceso al 3,0% a giugno dal 4,0% di maggio. Ciò ha indotto molti osservatori a concludere che le pressioni sui prezzi potrebbero essere presto domate, spingendo alcuni a rinnovare le scommesse su un taglio dei tassi già entro la fine del 2023.

Si continua a discutere se sia necessario aumentare ancora i saggi per garantire il proseguimento della “disinflazione” o se un ulteriore incremento possa causare inutili danni all’economia.

In base ai numeri comunicati questa mattina, i prezzi alla produzione tedeschi hanno registrato a giugno un incremento annuo dello 0,1%, in decelerazione dal +1,0% del mese precedente e contro attese di una variazione nulla.

Nel pomeriggio, la stima flash sulla fiducia dei consumatori della zona euro a luglio, vista sostanzialmente stabile a quota -16, oltre ai numeri settimanali sulle richieste di sussidi di disoccupazione Usa, sempre molto monitorati in ottica Fed.

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